Dicembre, 25

AFFARI DI FAMIGLIA
INDICE:
- PLAYLIST DI DICEMBRE
- GRAZIE DEL PENSIERO
- RICETTA DELLA NONNA
- FAMILY AND FRIENDS
- CONSIGLI DEL MESE
PLAYLIST DI DICEMBRE
GRAZIE DEL PENSIERO
Si ritengano fortunati coloro che a Natale ricevono dai parenti una bella busta con i soldi, accompagnati dal messaggio smielato della nonna che fai sempre finta di apprezzare più dei contanti.
A me, personalmente, nonni e zii hanno sempre regalato qualcosa. Hanno sempre avuto quel velo di arroganza da far creder loro: “ma si tanto la conosco così bene, so quello che le piace” No, Nonna Graziella, non lo sai.
Nel lontano natale del 2010, per farvi capire, la mia famiglia aveva ben deciso di fare regali “di coppia”. Dei regali che potevano essere condivisi, usati insieme. A mia sorella, quindi, la notte del 24, arrivò l’ipod touch. Ai tempi quel regalo era tutto ciò che una ragazzina poteva desiderare. A me, seguendo l’idea del regalo “doppio”, arrivarono delle cuffie per ascoltare la musica. Capite bene che io finii ben presto a girare con le cuffie e il cavo che penzolava, mentre mia sorella, con il suo Ipod, ad ascoltare la musica a tutto volume.
Senza ulteriori indugi, ecco a voi una lista di regali semplici e belli da consigliare a Nonni, zie, cugini e antenati, per un natale privo di “ma grazie… non dovevi proprio…”
LORO PER TE:
2. dallo zio
3. dai nonni
Abbonamento al cinema, tessera da tot. Ingressi.
Regalo stupendo da ricevere e che forse tu da solo non compreresti mai

2. per lo zio

4. per la cugina
RICETTA DELLA NONNA
Se c’è un ricordo, ormai purtroppo nostalgico, che porto sempre con me quando si avvicina il periodo natalizio, è quello di mia nonna ai fornelli, dedita a preparare prelibatezze il cui odore mi svegliava felice il 25 mattina.
Mia nonna Ornella era la nonna delle fiabe, una donna meravigliosa il cui amore per le nipoti (e, diciamolo, in particolare per me) aveva ridato alla sua vita, che era stata spesso complicata, una allegria contagiosa.
Il suo modo per esprimere il suo grande affetto era sicuramente cucinare per gli altri, riunire tutti attorno al tavolo e sentire il rumoroso silenzio delle persone quando mangiano di gusto.


Così, dato che adesso non c’è più, l’arrivo delle feste mi rende un po’ malinconica.
Se c’è un modo, però, di sentirla vicino, è cucinare i suoi meravigliosi piatti, di cui tutti (non solo io) si ricordano.
Trovo adesso, sfogliando nel suo prezioso ricettario, un messaggio della sua cara amica Beatrice, mandatole nel 2013 in seguito ad una delle sue memorabili cene:
“Tu credi, Ornella, di fare una semplice cucina.
Invece paleontologi, antropologi, psicologi, puericultori e persino acquerellisti,
si mobilitano per rendere inobliabili i tuoi ossibuchi,
un abbraccio,
Beatrice”
p.s. ho dovuto cercare il significato di inobliabili quindi vi risparmio lo sforzo: indimenticabili.

Dato che si dice che Dicembre è un'occasione per essere più buoni, vi lascio qui una delle sue tante ricette: fascile fascile, con questa riuscì a farmi amare le verdure
VERDURE RIPIENE
PEPERONI:
Abbrustolire in forno 4 peperoni
(non lasciarli troppo altrimenti diventano troppo molli per essere riempiti)
Ripieno:
Pangrattato , parmigiano, capperi tritati, olive tritate, pasta di acciughe, pinoli, prezzemolo, timo, basilico s&p.
Impastare bene il tutto con olio e riempire le falde di peperoni: mettere in teglia ricoperta di carta da forno ammollata.
Sul fondo mettere olio, ½ cm di acqua e poco sale.
Adagiare le falde di peperoni, riempirle con la farcia, versare a filo sopra i peperoni un poco di olio e infornare.
(Se necessario aggiungere poco alla volta altra acqua. attenzione a non metterne troppa. I peperoni sono cotti quando sono morbidi, ma non sfatti e il fondo di cottura prosciugato.)
POMODORI:
Tagliare la parte superiore di 8 pomodori e dopo averli svuotati tritare finemente la polpa liberata dai semi. Cospargere l’interno dei pomodori con sale e capovolgerli
Ripieno:
Ammollare il pane con acqua e poi strizzarlo.
Rosolare 1 cipolla con olio, poi unire la polpa di pomodori, il pane.
200 grammi di carne tritata (agnello o misto vitello-maiale), aglio schiacciato s&p.
Rosolare un paio di minuti. Lasciare raffreddare e unire 1 uovo.
Sistemare i pomodori in teglia, riempirli mettendo sul fondo 1 cucchiaino di riso e sopra il ripieno.
Infornare 220 gradi per 40 minuti.
ZUCCHINE: p.s. a quanto pare non ne aveva più per le palle di scrivere, riporto quanto segue nel ricettario:
Ripieno:
ricotta, parmigiano, polpa delle zucchine, uovo
FAMILY AND FRIENDS
SEDIE VUOTE
-Federica Penati
A settembre mi sono trovata per la prima volta a singhiozzare nel letto guardando un carosello 2000’s Christmas Nostalgia su TikTok.
Non ci ho dato troppo peso: ho pensato fosse il trauma di vedere il Natale fuori contesto, con Milano a trenta gradi.
Peccato che lo stesso format abbia continuato a ripresentarsi nelle settimane successive e l’effetto su di me fosse più o meno sempre lo stesso. Non potevo credere che due lucine antiestetiche dai colori primari, le vetrofanie e il ricordo dei cataloghi Toys Center mi facessero così male.Poi, qualche sera fa, a un pranzo di Natale tra amici, il più insospettabile del gruppo se ne esce con: “Che due coglioni il Natale. Da quando non c’è più nessuno mi mette tristezza. Io pranzo ed esco subito di casa a fare un giro.”Un’uscita magari semplice, ma abbastanza potente da farmi realizzare che quelle lacrime avevano una radice più profonda: parlavano di mancanze. Andrea aveva condiviso qualcosa di intimo, di quelle cose che non si dicono spesso ad alta voce, anche se tutte le famiglie — in un modo o nell’altro — col tempo cambiano forma, e il Natale è proprio il momento dell’anno in cui quella nuova versione va in scena.Certo, la famiglia che ti scegli dice molto di te.Ma la tua famiglia, quella che non scegli, dice ancora di più.E forse è per questo che l’idea di invitare anche una persona amica al pranzo di Natale mette a disagio: è come farla entrare in una dinamica che esiste da prima di te, su cui non hai davvero il controllo, e che a volte pesa più del previsto.C’è chi trattiene le lacrime per una sedia che da quest’anno è vuota, c’è chi non riesce a trattenerle per una sedia vuota ormai da anni, e c’è chi quella sedia la occupa, ma con la sensazione di essere comunque fuori posto.Forse basterebbe parlarne, e scopriremmo di assomigliarci molto più di quanto immaginiamo.Forse solo allora il Natale smetterebbe di essere una prova di resistenza e tornerebbe a essere, semplicemente, una celebrazione di quel pezzo di famiglia imperfetta che ci rimane.Io, intanto, questo dicembre mi sono sorpresa a sorridere guardando le finestre illuminate dagli alberi di Natale.Mi piace quando si vedono da fuori, senza tende, un po’ esposti. Non so se sia la parte di me attenta al design, quella che ama la luce calda e abolirebbe immediatamente quella fredda, o quella bambina che sul catalogo Toys Center aveva cerchiato praticamente ogni giocattolo, ad apprezzarli così tanto.Se fosse quest’ultima, quella che il 2000's Christmas lo ha vissuto a pieno, ne sarei felice.




